Fisco alle Canarie: perché Vivere lì

fisco agevolato alle isole canarie

Nell’effettuare una pianificazione fiscale a livello internazionale, la prima verifica da effettuare consiste nella tipologia di agevolazione tributaria che caratterizza i Paesi esteri di “destinazione” rispetto a quello di “provenienza” (nel nostro caso, l’Italia).

In particolare, è indispensabile comprendere se il Paese di destinazione, che gode di un beneficio fiscale, rientri o meno nella c.d. “Black List” dei paradisi fiscali. Questa distinzione è importantissima poiché, nel determinare il regime impositivo di un soggetto italiano residente all’estero, se la nazione di destinazione è un “tax heaven”, ci si deve riferire alla normativa fiscale italiana, a quella del Paese di residenza e alla “Convenzione contro le doppie imposizioni” esistente tra i due Stati. Quest’ultimo è un accordo bilaterale volto a regolamentare la tassazione tra Paesi inseriti nella “Black List” e il resto del mondo, e ha lo scopo di evitare sia la duplicazione che i salti d’imposta. Diversamente, se lo Stato nel quale si intende spostare la fonte del proprio reddito ha una fiscalità agevolata ma non è un “tax heaven”, per determinare il carico impositivo ci si deve rifare alla normativa italiana e a quella del suddetto Stato, con la conseguenza che vi possono essere dei salti d’imposta, nel caso di esenzioni specifiche.

Regime fiscale delle Isole Canarie

Le Isole Canarie non sono un paradiso fiscale ma godono di una tassazione agevolata rispetto a quella italiana.

La combinazione tra gli interventi di natura tributaria, volti a risollevare le sorti di un’economia piegata dalla crisi come quella spagnola, e la particolare posizione periferica dell’arcipelago delle Canarie, hanno portato ad abbassare la loro tassazione in modo considerevole soprattutto per quanto riguarda il fisco delle isole canarie.

In base alle disposizioni fiscali proprie della Spagna, la tassazione sul reddito avviene in base al c.d. “world-wide principle” che si traduce in un’attrazione di tutto l’imponibile, ovunque prodotto, ai tributi spagnoli. L’unico requisito richiesto, affinché operi il suddetto principio, è quello della residenza. Questo significa che un soggetto – privato o società – residente in Spagna – e, quindi, anche alle Isole Canarie – verrà tassato in base alla normativa fiscale di quel Paese. L’eventuale problema della doppia imposizione si può porre solo nel periodo di perfezionamento dell’iscrizione all’A.I.R.E. (“Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero”) ma, in tali casi, la normativa italiana e quella spagnola prevedono delle deduzioni, in sede di dichiarazione dei redditi, delle ritenute operate nello stato estero.

Vantaggi impositivi per chi vive alle Canarie

I maggiori vantaggi fiscali per chi ha deciso di vivere alle Canarie, derivanti dal regime impositivo agevolato presente, interessano soprattutto le società, ma questo si riflette anche sulle persone fisiche, in termini di maggiore economicità dei prodotti e di risparmio sulle transazioni. Per le persone giuridiche, l’aliquota delle imposte sul reddito è pari al 35%, ma vi sono delle agevolazioni per imprese che operano in particolari settori (come quello agroalimentare) e per quelle di nuova costituzione. Il vero vantaggio fiscale, però, ricade sulla determinazione del reddito imponibile: i costi deducibili sono maggiori rispetto a quelli ammessi dalla normativa italiana (aliquote d’ammortamento più elevate, detraibilità integrale degli interessi passivi e dei compensi per amministratori) e, per contro, vi sono delle esenzioni sulla tassazione di molti componenti positivi (plusvalenze da “capital gain” e non tassabilità del 90% degli utili non distribuiti destinati all’investimento immobiliare.)

Imposte minori e contributi

Sempre con riferimento alle società, nelle Isole Canarie le stesse godono di una riduzione pari al 90% dei contributi previdenziali a loro carico e sono tenute al versamento di un’imposta sugli immobili con aliquota pari allo 0,3 – 0,4 per cento del valore catastale. Il tributo richiesto sui trasferimenti di beni immobili(equivalente alla nostra imposta di registro) ha un’aliquota dell’1%, e si applica con il criterio dell’alternatività rispetto all’IVA.

IVA.

L’aliquota IVA ordinaria, secondo la normativa vigente delle Isole Canarie, è pari al 16%, e si riduce al 7% e al 4% per i beni e i servizi “primari”. Alcuni prodotti (come quelli hi-tech) sono esenti dall’imposta e così anche determinate tipologie di servizi (tra i quali vi sono quelli del “settore bancario, assicurativo, finanziario, sanitario, educativo e postale”). Oltre a questo, Tenerife e Gran Canaria sono “zone franche”, ovvero territori “extra-doganali” all’interno dei quali non vi è imposizione sulle merci in transito, né ai fini IVA né con riferimento ai dazi doganali.